M¥SS KETA - UNA VITA IN CAPSLOCK

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M¥SS KETA - UNA VITA IN CAPSLOCK

La Divina M¥SS KETA alle prese con un’infernale Commedia. Se Dante Alighieri cercava la Salvezza, l’angelo dall’occhiale da sera, icona pop e diva definitiva nata fra le guglie tardo-gotiche del Duomo di Milano cerca la Verità nell’irrisione sfrontata delle quotidiane nevrosi metropolitane, dei vizi privati e delle pubbliche virtù della società contemporanea. E, cercandola, trova la sua maturità artistica.

Esce il 20 aprile “UNA VITA IN CAPSLOCK”, il primo album di M¥SS KETA, per Universal Music/La Tempesta, già disponibile in pre-order in special price su iTunes per il digital, su Amazon per la copia fisica e in presave su Spotify https://umi.lnk.to/UVIC

Prodotto da alcuni fra i migliori producer in circolazione come RIVA, Populous, Clap Clap, Bot, Zeus! e il misterioso H-24, il disco vede la partecipazione di Birthh ai cori di INFERNO e di ULTIMA BOTTA A PARIGI, prima ballad in assoluto nella scintillante carriera di M¥SS, che ospita anche il sax di Adele Nigro (Any Other). Tra gli autori, oltre ai già citati M¥SS KETA e RIVA, Simone Rovellini e Dario Pigato. Al suo fianco, come sempre, il collettivo di creativi milanesi che risponde al nome di Motel Forlanini.

L’album è stato anticipato dai singoli UNA VITA IN CAPSLOCK e STRESS, in attesa del nuovo video di BOTOX, terzo singolo in uscita il 13 aprile.

Performer situazionista, rapper dall’attitudine punk, donna di spettacolo ma soprattutto uno spettacolo di donna, M¥SS KETA nasce artisticamente con il volto velato. La sua identità nascosta da innumerevoli “maschere” è il modo migliore per dire la Verità, perché “non avendo volto, c’è un po’ di M¥SS in ognuno di noi”. Segno zodiacale: “Vergine, ma non troppo”. Per il nome si è ispirata a Myss Kittin, cui ha preferito lasciare i gattini per tenersi la keta.

UNA VITA IN CAPSLOCK è il suo vero primo album, inteso come opera compiuta e coesa, quasi un concept album che sintetizza i mondi sonori dell’anima di M¥SS: dalla fidget house all’elettronica sperimentale, passando attraverso il post-hardcore, il noise, il trip-hop e le suggestioni afro-futuristiche. Ma che, al tempo stesso, apre la sua ricerca all’esplorazione di nuove sonorità, più complesse e sofisticate, mostrando la maturità acquisita in questi anni.

Un viaggio in 13 tracce che riprende esplicitamente la discesa di Dante nell’Inferno, in cui i vari passaggi sono sottolineati dagli interludi presenti nel disco. Mondi al collasso, relazioni umane e lavorative che si disintegrano sono i temi che emergono dalla title-track che apre l’album e che ha catapultato la diva direttamente nell’Olimpo della musica. Al ritmo di un basso dubstep, M¥SS KETA affronta l’incontro con forze brutali e misteriose lasciandosi trasportare da esse ma al tempo stesso domandole, con il savoir-faire di chi l’inferno lo conosce bene. Sonorità intense e downbeat permeano invece STRESS, un’istantanea dei tic e delle azioni compulsive che delineano la forma e la sostanza del nostro vivere quotidiano.
L’uso della lingua va decisamente oltre la maestria tecnica di un rapper navigato per esplodere in una frenesia di doppi sensi, non-sense, terminologia da social network in cui i simboli della cultura pop dichiarano la loro assoluta vacuità e i protagonisti dei tabloid popolari dagli anni ‘80 a oggi (Miuccia, Donatella, Donald, Karol…) emergono nella loro dimensione di maschere grottesche. Perchè MYSS KETA è l’irriverente, sfrontata, provocatoria ma soprattutto adorabile creatura che incarna in modo radicale e definitivo la mancanza di distinzione fra realtà e finzione nella società dello spettacolo.

E così, giocando con le parole come una poetessa neo-dada, la nostra M¥SS ci racconta un viaggio di formazione sentimentale in UNA DONNA CHE CONTA, acido omaggio all’elettronica europea, e l’ineluttabilità del tempo che scorre in IRREVERSIBILE, brano in cui la fidget house incontra il sommo Battiato. Così come INFERNO è un omaggio dichiarato a uno degli artisti elettronici più apprezzati a livello internazionale, Valerio Tricoli. L’evoluzione baile funk di Populous è il suono della frantumazione dell’identità in MONICA, mentre la saturazione digitale di SPAM è evocata addirittura da una rivisitazione dello stornello romano in chiave post-internet. E se BOTOX si muove nell’ambito del revival anni ’00, chiaro segno della produzione di BOT, in linea con un testo che affronta lo spasmodico bisogno indotto di apparire, il metal decostruito è il sound naturale di SPLEEN QUEEN, in cui la critica alla concezione contemporanea della musica si sovrappone alle ansie mediatiche dell’epoca del terrorismo diffuso.
In alcuni momenti però affiorano temi più inediti e personali in cui riemerge l’incontro/scontro con le forze irrazionali già dichiarato nella traccia iniziale dell’album: su un beat house "storto" e scarno, l'artista si prende il suo spazio per poter gridare LA SCIMMIA È PAZZA!
Il momento di decompressione arriva con ULTIMA BOTTA A PARIGI, prima ballad dell’intera produzione musicale di M¥SS. Note che suonano malinconiche con un accento di follia, il sax di Adele Nigro e la voce di Birthh illuminano come un chiaro di luna, attraverso tende di velluto, la notte buia dell'artista. Ma è soltanto una pausa prima della gioiosa esplosione finale: preceduta da INTERMEZZO, un Purgatorio distopico che suona in stile cinema sci-fi, AFTER AMORE è il Paradiso dance anni ’90 che rende omaggio a Underworld e Moby, stelle polari che guidano il cammino di M¥SS KETA nella lotta contro il Male.