Fine Before You Came - Sfortuna (CD)
Fine Before You Came - Sfortuna
LTD-027/2009
1. Lista 03:43
2. Buio 04:41
3. Fede 04:42
4. Natale 05:57
5. Piovono pietre 03:32
6. O è un cerchio che si chiude 04:02
7. Vixi 04:46
"Quante cose vorrei dire su questo disco. Eppure è difficile metterle nero su bianco. Difficile come dire 'non ti amo più' guardandola negli occhi. Anzi, difficile come farselo dire. Difficile come trovare il letto vuoto. Difficile come cucinare per due e mangiare da solo. Comincerò dalla più banale, ma anche da quella più vera: ovvero che tutti abbiamo vissuto almeno un pezzettino di questo disco. Su questo non ho dubbi. Non l'ho mai comprato, un albero di Natale per lei che viveva con me. Non credo che le piacesse il Natale, ma come tante altre cose che ho dimenticato di lei non ricordo più nemmeno questa. Sfortuna parla del passato, di chi si è perso, e forse anche dei tentativi di far tornare tutto come prima. Magari goffi, e di sicuro un po' impulsivi. Come quando pensi talmente tanto a una cosa, e poi quando arriva il momento di farla quello che ti esce ha l'odore dell'istinto. Ecco: Sfortuna è così. I Fine Before You Came sono un gruppo abbastanza intelligente da pensare bene a ciò che fanno, eppure questo disco nuovo è tutto di pancia e di cuore, a cominciare dall'italiano, scelto finalmente per urlare quelle cose. È un disco che commuove, e che smuove. Ricordi, più o meno appannati. Più o meno felici. Sette canzoni nelle quali ogni singola parte rappresenta il tutto: sia la confusione di ritmo e chitarre di 'Piovono pietre', o la gola che si squarcia con un'epica tutta sua (sono tuoi i resti che subiscono lo scempio) per 'Lista', che non comincia quando schiacci play, ma molto prima, come se ti fosse concesso assistere solo all'ultima parte. Niente paragoni, niente sponde questa volta. Il disco è sul sito da scaricare, con i testi e la copertina, senza bisogno di tirare fuori un euro. È un disco rock, e di più non dirò, perché le parole possono svilire, se non sono usate bene. Poi se vi piace lo comprate. Ma visto che dargli un'occasione costa così poco, fidatevi. Forse vi pentirete di qualcosa che avete fatto a qualcuno, ma di certo non di averlo scaricato e ascoltato."
Raoul Duke, Rumore #210/211, luglio-agosto 2009